"Il canto della Repubblica": Fasciano e Copertino a Corato risvegliano l’identità attraverso la musica civile
di Nico Pappalettera
A Corato, nel giorno in cui l'Italia ricorda la sua nascita repubblicana, si è svolta una delle più suggestive celebrazioni musicali degli ultimi anni. L'evento "Viva l'Italia!!!", ideato e promosso dalla sezione locale dell'ANMIG, ha trasformato la Festa della Repubblica in un'esperienza estetica e civile, dove la musica ha incarnato il senso più profondo dell'identità nazionale.
Al centro del programma, la performance del M° Roberto Fasciano al pianoforte e del M° Francesca Copertino al canto, due interpreti uniti da una visione artistica profonda e coerente, capace di coniugare la dimensione lirica con quella storica. Francesca Copertino, mezzosoprano dalla vocalità duttile e penetrante, ha dato corpo a un repertorio che ha attraversato secoli di arte musicale, rivelando una rara capacità di immedesimazione interpretativa. Roberto Fasciano, pianista, compositore e docente, ha arricchito l'esibizione con arrangiamenti raffinati e due brani di propria composizione, eseguiti con uno stile personale e riconoscibile che fonde suggestioni mediterranee e tradizione colta. "Alba sul Mediterraneo" e "Ballata alla piana degli ulivi" sono brani che si radicano nel paesaggio fisico e simbolico del Sud, restituendo al pubblico un'idea alta e consapevole di musica civile, che non rinuncia all'emozione ma parla con il linguaggio della responsabilità artistica. Il programma ha incluso anche pagine storiche della lirica italiana ed europea, come "Oh patria, di tanti palpiti" dal Tancredi, "Ombra mai fu" dal Serse, "Oh dischiuso è il firmamento" e "Va pensiero" dal Nabucco, e la celeberrima "O mio babbino caro" da Gianni Schicchi. Accanto a esse, brani popolari come "Torna a Surriento", "O surdato 'nnammurato" e "La leggenda del Piave" hanno risvegliato nel pubblico un senso di appartenenza autentico, tra malinconia e speranza, tra nostalgia e fierezza.
L'intero concerto è apparso come un gesto di cittadinanza musicale, dove l'esecuzione non era solo bellezza formale ma gesto di memoria e responsabilità. In un tempo in cui le celebrazioni pubbliche rischiano spesso di scivolare nella ripetitività, Fasciano e Copertino hanno saputo offrire un evento musicale di profilo altissimo, che parla al presente e invita a una rilettura consapevole del nostro passato sonoro. La Festa della Repubblica, così reinterpretata, si è trasformata in un atto poetico e civile, in cui l'arte ha ridato voce ai valori fondamentali della nostra convivenza democratica. Iniziative come questa confermano il valore imprescindibile della musica come strumento di identità, di educazione e di partecipazione. A Corato, il 2 giugno 2025, la Repubblica è stata cantata, suonata e condivisa con cuore e intelligenza, grazie a due musicisti che incarnano, oggi più che mai, la possibilità concreta di una nuova coscienza artistica nazionale.