La giustizia si specchia nella musica: Rinascimento, donne e memoria nel “Concerto per Giustina” a Trani

24.05.2025
di Nico Pappalettera

Il 23 maggio 2025, l'Auditorium della Chiesa di San Luigi a Trani ha ospitato un evento raro e denso di significati: il "Concerto per Giustina", ideato e realizzato dall'ensemble Barrueca dell'Accademia Musicale Arcadia, sotto la direzione artistica e musicale del M° Roberto Fasciano. Inserito nella seconda edizione del Premio Europeo Giustina Rocca, il concerto ha saputo fondere in modo originale ricerca musicologica, rigore esecutivo e profonda carica simbolica.

Fulcro della serata è stata la riscoperta e la rilettura di un repertorio rinascimentale che, al di là della sua bellezza estetica, è stato scelto con un intento fortemente evocativo e civile. La figura storica di Giustina Rocca – prima donna giurista dell'età moderna, vissuta a Trani nel Quattrocento – è diventata l'emblema di un ideale di giustizia che travalica i secoli. A questa eredità morale il concerto ha dato voce attraverso un impianto narrativo e musicale profondamente intrecciato. Il monologo teatrale "Cercando Giustina", scritto e interpretato da Stefania De Toma, ha aperto la scena con un testo denso e viscerale, capace di restituire il senso di una donna sola contro il potere, ma armata di cultura, lucidità e determinazione.

La musica, selezionata con sensibilità filologica e resa viva da un'attenta prassi esecutiva, ha spaziato tra le danze e i mottetti del Cinquecento europeo, in una linea che ha toccato le elaborazioni francesi di Claude Gervaise e Attaingnant, la coralità strutturata di Palestrina, le raffinatezze armoniche di Byrd, la vivacità ritmica di Susato e l'ironia narrativa di Janequin. Il programma, più che una semplice rassegna, ha costruito un percorso sonoro in cui ogni brano si è fatto tassello di un più ampio racconto, dove la dimensione rituale del Rinascimento si è caricata di attualità.

L'ensemble Barrueca ha saputo restituire questo universo musicale con freschezza e profondità. L'uso del temperamento mesotonico e delle diteggiature storiche al clavicembalo, curato personalmente da Fasciano, ha conferito al suono un colore autentico e una tensione costante tra verticalità armonica e respiro melodico. La tessitura degli archi – con Stefania Lomolino e Claudia Fasciano ai violini e Paola De Candia al violoncello – ha dialogato con l'oboe di Luciana Visaggio, conferendo morbidezza timbrica e varietà dinamica all'ensemble. Le percussioni di Antonio Ocello hanno arricchito l'insieme con un ritmo corporeo e teatrale, contribuendo a rievocare l'elemento danzante e popolare della musica rinascimentale.

L'interpretazione è stata il frutto di un lavoro approfondito su articolazione, agogica e fraseggio, in cui ogni scelta stilistica si è posta al servizio di una narrazione più ampia, capace di coinvolgere il pubblico non solo emotivamente, ma anche intellettualmente. Non si è trattato di un'esecuzione museale, ma di un atto performativo vivo, radicato nella ricerca storica e proiettato verso un'idea di musica come esperienza civile.

Il valore dell'evento è stato riconosciuto anche a livello istituzionale. Il Premio Giustina Rocca, ideato dal Centro Studi Giustina Rocca di Trani, si è svolto sotto l'Alto Patrocinio del Parlamento Europeo, della Regione Puglia, della Provincia di Barletta-Andria-Trani, del Comune di Trani, dell'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro", del Consiglio Nazionale Forense e dell'Ordine degli Avvocati di Trani. Hanno collaborato Lions International, il Distretto Lions 108AB Puglia, il Multidistretto 108 Italy, il Club Lions Ordinamenta Maris di Trani, l'Osservatorio Giuridico Italiano, l'Associazione Croce Bianca e la RAI Puglia in qualità di media partner.

In un contesto nazionale dove la musica rinascimentale è spesso confinata a rassegne specialistiche o istituzioni accademiche, il "Concerto per Giustina" rappresenta un unicum per intensità progettuale, rigore esecutivo e apertura al grande pubblico. L'uso di strumenti antichi, l'accordatura storica, la scelta di repertori rari e il legame con una figura femminile del Quattrocento hanno dato vita a un'esperienza che merita di essere registrata come esempio virtuoso di esecuzione storicamente informata (HIP) in Italia. Non si è trattato solo di riportare alla luce un repertorio dimenticato, ma di ricreare un mondo sonoro con piena consapevolezza stilistica e finalità etico-culturali.

Un concerto come questo dimostra quanto la musica antica possa parlare al presente con voce autentica, quando è sostenuta da ricerca, passione e visione. Non solo memoria, ma rinascita: un'eco del Rinascimento che continua a farsi sentire, limpida e necessaria, nella nostra contemporaneità.