"L’architettura Emozione di Ermal Meta e l'Orchestra ICO Magna Grecia"

08.12.2025
di Francesco Amatulli

Il concerto che si è svolto il 5 dicembre 2025 al Teatro Orfeo di Taranto ha visto come protagonista il cantautore Ermal Meta, accompagnato dall'Orchestra ICO della Magna Grecia sotto la direzione del M° Piero Romano. Questo evento ha rappresentato un momento davvero speciale, unendo la canzone d'autore contemporanea con la tradizione sinfonica. Con un pubblico al completo e senza abbonamento, il concerto si è inserito nel ricco programma della Stagione Eventi musicali 2025/2026, dimostrando la volontà dell'Orchestra di esplorare nuove e affascinanti contaminazioni musicali.

La formula scelta – con la voce di Meta (incluso il pianista M° Angelo Nigro con gli arrangiamenti del M° Valter Sivilotti) amplificati e supportati da un'orchestra e dal L.A. Chorus diretto da M° Daniela Nasti, ha trasformato i brani di Ermal Meta in vere e proprie architetture sonore. Il repertorio ha toccato i momenti salienti della carriera solista del cantautore, da "Odio le favole" a "Vietato Morire" fino a "Non mi avete fatto niente" (che ha vinto Sanremo 2018), trovando nell'orchestrazione una nuova e profonda dimensione.

Le complesse dinamiche e le armonie ricercate, già presenti nelle canzoni di Meta, sono state amplificate. L'Orchestra, sotto la guida esperta del M° P. Romano, non si è limitata a creare un semplice sottofondo, ma ha intessuto contrappunti e cluster timbrici che hanno esaltato l'intensità emotiva dei testi. L'uso degli archi, in particolare, ha dato alle melodie un tocco quasi lirico, mentre l'inserimento del coro ha elevato i ritornelli a momenti di partecipazione emotiva collettiva.

Questo approccio non è certo una novità nel panorama della musica pop contemporanea, ma nel caso di Meta e dell'ICO Magna Grecia, si è notata una cura particolare nel trovare il giusto equilibrio tra la potenza espressiva del solista e la grandiosità dell'orchestra. L'orchestra, utilizzata come strumento narrativo, riesce a evocare sfumature sia dolci che epiche, confermando Ermal Meta come un artista la cui musica ha la complessità necessaria per sostenere una rilettura classica.

Il concerto di Taranto non è stato solo un momento di intrattenimento, ma un vero e proprio evento culturale che rafforza ulteriormente il valore della canzone d'autore italiana come forma d'arte capace di interagire con linguaggi musicali più complessi.